A volte ho l'impressione che ti rivolga solo a me. Come è possibile?
Io vivo nel mondo delle parole, come è possibile che intenzionalmente tu abbia utilizzato proprio le mie?
Come colombe, come farfalle.
Io riesco ad esprimere veramente me stessa solo nella danza e nella musica. Perché quei riferimenti al danzare esprimendo una sensualità che tanto vedi solo tu?
Perché questa musica è pura, come noi?
Anche tu riesci ad esprimere te stesso attraverso la danza e la musica. Lo so. Lo vedo.
Alcune volte sei talmente immerso nel qui ed ora del ritmo, che neanche ti rendi conto di quello che stai dicendo. Parole scandite e concitate. Parole che hanno più di una lettura.
Quando realizzi, qualcosa si spegne, è impercettibile se non a me che lo vivo tutti i giorni.
Subentra il controllo.
Eppure... a volte ho l'impressione che ti rivolga a me. E che, in un modo inusuale, mi stia mostrando che ci si può lasciare andare, seguendo il flusso.
Come quando dici di fare il buffone, sdraiato per terra davanti a me. Non sei un buffone. Sei molto serio invece. Sei seriamente disposto a dimostrarmi che si deve vivere il momento. Immergendosi completamente nel qui ed ora.
A volte ho l'impressione che ti stia rivolgendo solo a me, perché hai capito che io la vita la registro e basta.
romanzo breve - work in progress
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Essendo un esperimento in corso, cerco di scrivere i capitoli in ordine cronologico crescente (I II III IIII etc.) la visualizzazione di un blog, invece, mette in primo piano la data più recente. Ma, andando verso il fondo, dove c'è Introduzione e proseguendo da sotto in su, si potrebbe avere una visione della storia nel suo progredire, o meglio non progredire, e leggerla come io ho pensato di scriverla. Questo racconto è segreto, se mi conosci non parlarne con nessuno. Neanche con me. Grazie.