romanzo breve - work in progress

Istruzioni per l'uso di questo blog.

Essendo un esperimento in corso, cerco di scrivere i capitoli in ordine cronologico crescente (I II III IIII etc.) la visualizzazione di un blog, invece, mette in primo piano la data più recente. Ma, andando verso il fondo, dove c'è Introduzione e proseguendo da sotto in su, si potrebbe avere una visione della storia nel suo progredire, o meglio non progredire, e leggerla come io ho pensato di scriverla. Questo racconto è segreto, se mi conosci non parlarne con nessuno. Neanche con me. Grazie.

domenica 28 settembre 2008

Occhi azzurri, occhi ambra

Giovedì 10 Luglio
Una farfalla gialla ha svolazzato sopra il pelo dell'acqua. Seguendola con lo sguardo mi sono accorta di occhi azzurri che mi osservavano.
Ho continuato a danzare.
La pelle abbronzata, i muscoli guizzanti nelle gocce che mandano riflessi multicolori, le mie braccia sollevano piccole onde in sequenza, le mani sfiorano la superficie dell'acqua producendo carezze liquide.
Come ali di una farfalla d'acqua dolce, sento che se le muovessi con più intensità riuscirei a sorvolare l'acqua. Che con un colpo di reni mi staccherei da questo elemento, sollevando una striscia di bollicine, potrei inarcarmi e compiere in volo un giro su me stessa.
Immersa nella trance agonistica mi sono accorta di occhi color ambra, la testa sorretta dalla mano, che mi seguivano attenti.
Immersa nel liquido elemento, mi sono sentita prosciugare. Mi sono disunita dentro.
Fuori l'abitudine al controllo ha prodotto movimenti statici. Una sequenza di fotogrammi senza l'illusione del movimento.
Ho finto di non vederti.
Come il gatto nascosto dietro la tenda con la coda che spunta, ho pensato che se io non ti avevo visto, neanche tu potevi vedermi.
Sei stato migliore di me, come sempre, hai salutato da lontano sbracciandoti per rendere impossibile il continuare nella mia finzione.
Se fossi stata normale mi sarei avvicinata. Invece ho ricambiato il saluto con mano incerta e sono scappata nonostante i passi lunghi e posati.
Con gli occhi di dietro ho visto che ti afflosciavi in un gesto di rinuncia, scuotendo la testa.

Se fossi stata una vera farfalla avrei percorso lo spazio che ci divideva con volo svagato, mi sarei avvicinata alle tue ciglia e con il fruscio delle ali le avrei baciate.

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