romanzo breve - work in progress

Istruzioni per l'uso di questo blog.

Essendo un esperimento in corso, cerco di scrivere i capitoli in ordine cronologico crescente (I II III IIII etc.) la visualizzazione di un blog, invece, mette in primo piano la data più recente. Ma, andando verso il fondo, dove c'è Introduzione e proseguendo da sotto in su, si potrebbe avere una visione della storia nel suo progredire, o meglio non progredire, e leggerla come io ho pensato di scriverla. Questo racconto è segreto, se mi conosci non parlarne con nessuno. Neanche con me. Grazie.

domenica 10 agosto 2008

Tra Mille

E' Domenica mattina. Sono arrivata qui nonostante la neve, nonostante il blocco del traffico. Sono arrivata qui, prima, con uno scopo. Parlarti.

Davanti alla immobilità stupefacente del liquido che ci sta di fronte scopro che volevi fare il ballerino di danza classica da piccolo, ma che i tuoi non hanno saputo vedere altro, oltre il fatto che all'epoca un bambino in una scuola di danza voleva solo dire una cosa. Non hanno guardato oltre. E non hanno visto la scintilla.
Io la scintilla l'ho vista. E l'ho riconosciuta perché era la stessa che vedevo in me.

Riconoscere nell'altro una anima speculare e gemella mi ha mandato in frantumi ogni tipo di cognizione di base, respirare, deglutire, muoversi coordinatamente nello spazio, inanellare frasi di senso compiuto.
L'acqua ha cominciato a ribollire e il tempo a disposizione è finito.
Ma ora ho capito che quell'attrazione naturale che mi ha spinto a rintracciarti tra mille è la consapevolezza che tu sei me.
Un me maschio. Un me che ha fatto delle scelte che io ho avuto paura di fare.
Un me azione.

Chissà se anche tu l'hai vista. Se hai riconosciuto la scintilla o invece hai solo visto e sentito rossori e balbettii. Ed hai pensato che fossi una stupida. Tra mille.

mercoledì 6 agosto 2008

Sulla Neve

Ore 8 e 45. Sto correndo al volante della mia auto. Ieri ha nevicato. Tanto. Ma adesso c'è il sole e le strade sono già pulite. Ai bordi non esistono più marciapiedi e aiuole, solo una abbagliante spianata di neve intatta e candida. Un paesaggio nuovo e sconosciuto, i contorni non più familiari della strada di tutti i giorni.
Ti ho riconosciuto subito. Ormai sono abituata a riconoscerti tra la gente, a colpo d'occhio, so che sei tu ancora prima di averne la certezza.
Stamattina cammini da solo sulla neve illuminata dal sole. Una figuretta vestita di blu, berretto di lana a coste, mani in tasca. Stai guardando le impronte lasciate da qualcuno prima di te, un sorriso bambino ti coinvolge la bocca, gli occhi e qualcosa dentro di te che gode dell'inaspettato intervallo dalla vita adulta.
Ho rallentato per rubarti questo istante senza che te ne accorgessi.
Lo conservo per te.
Come faccio per ogni parola detta, ogni sguardo. Frammenti di un discorso infinito, distribuiti nel mosaico del tempo.
Che hanno significato solo per me.

Collaboratori