Ti sei ammalato. E' una settimana che non ti vedo. Arrivano tue notizie, che io carpisco come foglietti lanciati nel vento. Gente che parla di te.
Ti immagino, sdraiato sul divano, con la copertina ben rimboccata, guardi la televisione programmi di cui non sospettavi l'esistenza. Costretto ad una innaturale inattività, la mente intrappolata in un labirinto di progetti.
Sei tornato. "come stai... cosa hai avuto... " poi ti ho raccontato questa immagine di te e in quell'istante, quasi impercettibile, ho visto una modificazione nell'assetto della tua pupilla.
Il rendersi conto di essere l'oggetto dei miei pensieri.
I denti perfetti hanno abbozzato un sorriso, le labbra lo hanno richiuso dentro. Incontenibile, ha traslocato negli occhi. Un battito di ciglia, l'abbassarsi languido della palpebra e ho capito che mi avevi scoperto.
Come in una partita a scacchi senza regole, la prossima mossa tocca ancora a me.
romanzo breve - work in progress
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Essendo un esperimento in corso, cerco di scrivere i capitoli in ordine cronologico crescente (I II III IIII etc.) la visualizzazione di un blog, invece, mette in primo piano la data più recente. Ma, andando verso il fondo, dove c'è Introduzione e proseguendo da sotto in su, si potrebbe avere una visione della storia nel suo progredire, o meglio non progredire, e leggerla come io ho pensato di scriverla. Questo racconto è segreto, se mi conosci non parlarne con nessuno. Neanche con me. Grazie.