Pensavo di essere una farfalla, ali stropicciate di cartapecora, troppo secche per volare, bella ad una visione globale e lontana, mostruosa osservata da vicino.
Intoccabile, pena la perdita del volo. Un volo senza obiettivo, uno svolazzo. Solitario.
Pensavo di essere una farfalla, passata dalla crisalide ad ali atrofizzate, rimaste inutilizzate per troppo tempo.
Una farfalla che non volava.
Pensavo di poter rafforzare le mie ali deboli. Ma non era il mio destino. Niente svolazzi.
Sono dovuta rinascere.
Capire che ciò che ero stata fino ad ora, non esisteva nella realtà.
Sono dovuta rinascere e ho capito. Sono una libellula.
Il mio corpo è forte, agile, il mio volo leggiadro. Il pensiero puro istinto.
Volo con un obiettivo, la preda.
Pensavo di essere una farfalla e non mi trovavo. Sono rinata consapevole della mia natura e tutto il fremito interno è diventato energia, ora so come devo volare. E perchè.
romanzo breve - work in progress
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Essendo un esperimento in corso, cerco di scrivere i capitoli in ordine cronologico crescente (I II III IIII etc.) la visualizzazione di un blog, invece, mette in primo piano la data più recente. Ma, andando verso il fondo, dove c'è Introduzione e proseguendo da sotto in su, si potrebbe avere una visione della storia nel suo progredire, o meglio non progredire, e leggerla come io ho pensato di scriverla. Questo racconto è segreto, se mi conosci non parlarne con nessuno. Neanche con me. Grazie.
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giovedì 31 dicembre 2009
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